Nel bacino del fiume Sarno si è sviluppato uno dei poli economici più importanti del sud Italia, con la presenza di numerosi insediamenti urbani ed attività agricole e industriali. L’inquinamento da metalli pesanti, immessi nell’ambiente soprattutto dalle industrie conserviere, metallurgiche e conciarie, è una delle principali cause che hanno reso il Sarno il fiume più inquinato d’Europa e uno tra i dieci più inquinati del mondo. Nonostante la notevole attenzione ricevuta dal Sarno negli ultimi anni, non è mai stato effettuato uno studio di biomonitoraggio della qualità dell’acqua che permette di integrare le fluttuazioni temporali e spaziali degli inquinanti, fornendo al contempo informazioni circa i loro effetti sull’ecosistema. Gradienti di concentrazione di quattro macronutrienti, sei micronutrienti e quattro elementi tossici, sono stati evidenziati dalle analisi di macrofite acquatiche native (Apium nodiflorum L. per le tre sorgenti e Potamogeton pectinatus L. per sei punti lungo il corso del fiume). In particolare, sono state rilevate concentrazioni di Cd, Fe, Mn e V relativamente elevate in una delle tre sorgenti (Santa Marina di Lavorate) e concentrazioni di Cr, Cu, Fe, Ni e Pb progressivamente più elevate verso la foce, con valori fino a due ordini di grandezza superiori rispetto a quelli di riferimento per il materiale vegetale.
Biomonitoraggio del fiume Sarno mediante analisi di macrofite acquatiche accumulatrici di nutrienti e elementi tossici
LOFRANO, GIUSY;
2016-01-01
Abstract
Nel bacino del fiume Sarno si è sviluppato uno dei poli economici più importanti del sud Italia, con la presenza di numerosi insediamenti urbani ed attività agricole e industriali. L’inquinamento da metalli pesanti, immessi nell’ambiente soprattutto dalle industrie conserviere, metallurgiche e conciarie, è una delle principali cause che hanno reso il Sarno il fiume più inquinato d’Europa e uno tra i dieci più inquinati del mondo. Nonostante la notevole attenzione ricevuta dal Sarno negli ultimi anni, non è mai stato effettuato uno studio di biomonitoraggio della qualità dell’acqua che permette di integrare le fluttuazioni temporali e spaziali degli inquinanti, fornendo al contempo informazioni circa i loro effetti sull’ecosistema. Gradienti di concentrazione di quattro macronutrienti, sei micronutrienti e quattro elementi tossici, sono stati evidenziati dalle analisi di macrofite acquatiche native (Apium nodiflorum L. per le tre sorgenti e Potamogeton pectinatus L. per sei punti lungo il corso del fiume). In particolare, sono state rilevate concentrazioni di Cd, Fe, Mn e V relativamente elevate in una delle tre sorgenti (Santa Marina di Lavorate) e concentrazioni di Cr, Cu, Fe, Ni e Pb progressivamente più elevate verso la foce, con valori fino a due ordini di grandezza superiori rispetto a quelli di riferimento per il materiale vegetale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.