La dicotomia tra i modelli medico-individuale e sociale della disabilità determina una marcata eterogeneità nelle concezioni che i professionisti adottano nell’elaborazione dei loro interventi. Una rielaborazione del rapporto tra dimensione biologica e sociale potrebbe dischiudere nuove prospettive teoriche per l’elaborazione di approcci pedagogici rivolti a persone con disabilità. Un contributo rilevante offerto dalla prospettiva di Vygotskij risiede nella sua capacità di affrontare le problematiche che incontrano le persone con disabilità senza incorrere in una patologizzazione del fenomeno, orientando l’intervento verso la persona nella sua interezza, piuttosto che verso una specifica caratteristica individuale; approccio teoretico che si rivela fondamentale per riorientare l’attenzione, ridefinire le sfide e riprogettare gli interventi che non possono essere disgiunti dallo specifico contesto socio-culturale. La teoria dello sviluppo di Vygotskij conserva ancora oggi la sua validità nell’affrontare tali sfide, in quanto si fonda sull’assunto che lo sviluppo è caratterizzato da una considerevole variabilità di condizioni biologiche e sociali, ma che, attraverso un adeguato supporto educativo, è sempre possibile promuovere la realizzazione delle bambine e dei bambini in relazione a motivazioni e competenze pertinenti, valorizzate all’interno delle istituzioni sociali di cui essi sono parte integrante, capaci di andare oltre gli abituali processi di etichettamento.

L’educazione come atto di “opposizione” agli esiti di processi di etichettamento dei difetti

Marianna Piccioli
;
2025-01-01

Abstract

La dicotomia tra i modelli medico-individuale e sociale della disabilità determina una marcata eterogeneità nelle concezioni che i professionisti adottano nell’elaborazione dei loro interventi. Una rielaborazione del rapporto tra dimensione biologica e sociale potrebbe dischiudere nuove prospettive teoriche per l’elaborazione di approcci pedagogici rivolti a persone con disabilità. Un contributo rilevante offerto dalla prospettiva di Vygotskij risiede nella sua capacità di affrontare le problematiche che incontrano le persone con disabilità senza incorrere in una patologizzazione del fenomeno, orientando l’intervento verso la persona nella sua interezza, piuttosto che verso una specifica caratteristica individuale; approccio teoretico che si rivela fondamentale per riorientare l’attenzione, ridefinire le sfide e riprogettare gli interventi che non possono essere disgiunti dallo specifico contesto socio-culturale. La teoria dello sviluppo di Vygotskij conserva ancora oggi la sua validità nell’affrontare tali sfide, in quanto si fonda sull’assunto che lo sviluppo è caratterizzato da una considerevole variabilità di condizioni biologiche e sociali, ma che, attraverso un adeguato supporto educativo, è sempre possibile promuovere la realizzazione delle bambine e dei bambini in relazione a motivazioni e competenze pertinenti, valorizzate all’interno delle istituzioni sociali di cui essi sono parte integrante, capaci di andare oltre gli abituali processi di etichettamento.
2025
processi di etichettamento; teoria dello sviluppo; Vygotskij; difettologia; educazione inclusiva
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