This paper starts from the consideration that, before being educators, teachers are persons and therefore require a global education as human beings, to which they can integrate professional knowledge, skills and attitudes. There is therefore an emphasis on how to pursue personal existential authenticity; it is not enough to stop at a purely intellectual level, but it is necessary to engage in a type of learning that values subjective experiences in all their various aspects, and in all the different ways in which they present themselves to consciousness. True knowledge, in fact, can only be established on existence. And in fact it is by virtue of life experiences that knowledge can become understanding. Corporeality, through appropriate experiential workshops, as is described in the text, can facilitate a process of comprehensive education relating to all dimensions and to the ages of a person; helping to identify the true meaning of long life education into which it is possible to integrate a more conscious and satisfying form of professional training. To move under the guidance of an expert, in the proper educational context may in fact mean knowing ourselves as well as expanding personal expressive opportunities. It may also mean tapping into unconscious and/or latent dimensions that can expand existential ability, leading to the possibility of further embodiment of the self. Bodily mediation methodologies allow reaching, at the different stages of life, of the perceptive dimension of knowledge, dimension that corresponds and resonates with corporeality as an existential dimension of being; dimension that facilitates the expansion of consciousness as full, heterogenic and personal awareness. In all this, reason also becomes a sort of respectful inner witness of processes that cannot be reduced to mere rationality.

Il contributo parte dalla considerazione che gli insegnanti, prima ancora di essere degli educatori, sono persone, ed hanno quindi bisogno di una formazione globale come esseri umani, alla quale integrare conoscenze, competenze e attitudini professionali. Si mette quindi in evidenza come per dare spazio alla ricerca della personale autenticità esistenziale non ci si possa fermare ad un livello puramente intellettuale, ma si debba porre in essere un tipo di apprendimento che valorizzi l’esperienza ed i vissuti soggettivi, nei variegati aspetti in cui questi si presentano alla coscienza. La conoscenza vera, infatti, può istituirsi solo sull’esistenza. E’ infatti in forza delle esperienze di vita che la conoscenza può farsi comprensione. La corporeità, attraverso opportuni laboratori esperienziali, come viene descritto nel testo, può agevolare un processo di formazione globale, relativo a tutte le dimensioni e le età della persona, contribuendo a ritrovare il senso di quella formazione ampia (e permanente), alla quale è possibile integrare una più consapevole e soddisfacente formazione professionale. Muoversi sotto la conduzione di un esperto del movimento nell’opportuno contesto educativo può significare infatti, conoscere se stessi, oltre che ampliare le proprie possibilità espressive. Può voler dire, anche, contattare dimensioni inconsce e/o latenti che possono ampliare le proprie possibilità di esserci, determinando l’incarnazione di possibilità ulteriori del sé. Le metodologie a mediazione corporea consentono di raggiungere, nelle diverse età della vita, la dimensione percettiva del sapere, quella dimensione che corrisponde e con-suona con la corporeità come spessore esistenziale dell’esserci; dimensione che agevola l’ampliamento della coscienza come consapevolezza piena, eterogenea e personale. In tutto ciò la ragione diventa, anche, una sorta di rispettosa testimone interiore di processi che non possono essere ridotti alla sola razionalità.

La pedagogia a mediazione corporea nella formazione degli adulti.

NACCARI ALBA.G.A.
2006-01-01

Abstract

This paper starts from the consideration that, before being educators, teachers are persons and therefore require a global education as human beings, to which they can integrate professional knowledge, skills and attitudes. There is therefore an emphasis on how to pursue personal existential authenticity; it is not enough to stop at a purely intellectual level, but it is necessary to engage in a type of learning that values subjective experiences in all their various aspects, and in all the different ways in which they present themselves to consciousness. True knowledge, in fact, can only be established on existence. And in fact it is by virtue of life experiences that knowledge can become understanding. Corporeality, through appropriate experiential workshops, as is described in the text, can facilitate a process of comprehensive education relating to all dimensions and to the ages of a person; helping to identify the true meaning of long life education into which it is possible to integrate a more conscious and satisfying form of professional training. To move under the guidance of an expert, in the proper educational context may in fact mean knowing ourselves as well as expanding personal expressive opportunities. It may also mean tapping into unconscious and/or latent dimensions that can expand existential ability, leading to the possibility of further embodiment of the self. Bodily mediation methodologies allow reaching, at the different stages of life, of the perceptive dimension of knowledge, dimension that corresponds and resonates with corporeality as an existential dimension of being; dimension that facilitates the expansion of consciousness as full, heterogenic and personal awareness. In all this, reason also becomes a sort of respectful inner witness of processes that cannot be reduced to mere rationality.
2006
8882324133
Il contributo parte dalla considerazione che gli insegnanti, prima ancora di essere degli educatori, sono persone, ed hanno quindi bisogno di una formazione globale come esseri umani, alla quale integrare conoscenze, competenze e attitudini professionali. Si mette quindi in evidenza come per dare spazio alla ricerca della personale autenticità esistenziale non ci si possa fermare ad un livello puramente intellettuale, ma si debba porre in essere un tipo di apprendimento che valorizzi l’esperienza ed i vissuti soggettivi, nei variegati aspetti in cui questi si presentano alla coscienza. La conoscenza vera, infatti, può istituirsi solo sull’esistenza. E’ infatti in forza delle esperienze di vita che la conoscenza può farsi comprensione. La corporeità, attraverso opportuni laboratori esperienziali, come viene descritto nel testo, può agevolare un processo di formazione globale, relativo a tutte le dimensioni e le età della persona, contribuendo a ritrovare il senso di quella formazione ampia (e permanente), alla quale è possibile integrare una più consapevole e soddisfacente formazione professionale. Muoversi sotto la conduzione di un esperto del movimento nell’opportuno contesto educativo può significare infatti, conoscere se stessi, oltre che ampliare le proprie possibilità espressive. Può voler dire, anche, contattare dimensioni inconsce e/o latenti che possono ampliare le proprie possibilità di esserci, determinando l’incarnazione di possibilità ulteriori del sé. Le metodologie a mediazione corporea consentono di raggiungere, nelle diverse età della vita, la dimensione percettiva del sapere, quella dimensione che corrisponde e con-suona con la corporeità come spessore esistenziale dell’esserci; dimensione che agevola l’ampliamento della coscienza come consapevolezza piena, eterogenea e personale. In tutto ciò la ragione diventa, anche, una sorta di rispettosa testimone interiore di processi che non possono essere ridotti alla sola razionalità.
Formazione degli adulti, Esperienza, Vissuti, Corporeità, Metodologie a mediazione corporea
Teachers, Adult Education, Long Life Education, Experience, Subjective Experiences, Corporeality, Bodily Mediation Methodologies
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14244/4328
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