Il testo propone una visione organica della pedagogia della mediazione corporea ed espressiva ad indirizzo simbolico-antropologico e delle metodologie connesse. Se ne descrive il modello pedagogico (attraverso una lettura simbolica della corporeità), le strategie di progettazione, realizzazione e valutazione, (che si muovono nell’ambito del cosiddetto paradigma ecologico), In particolare, si mette in luce come la mediazione simbolico-antropologica possa essere una dimensione privilegiata per attivare le diverse componenti della persona nella sua complessità, nella considerazione della trama ancor più complessa di interazioni in cui è inserita. Essa può, dunque, consentire una vera e propria educazione olistica. Il simbolo, infatti, condensa in sé non solo significati, ma anche atteggiamenti esistenziali e valori, può suscitare emozioni ed immagini; esso collega, nello sterminato mondo delle forme archetipiche, micro e macrocosmo, ovvero realtà che appartengono all’essere umano e realtà che appartengono alle civiltà, alla natura, al cosmo. La ricchezza pedagogica del simbolo è presente nelle gestualità, nelle narrazioni e negli altri linguaggi espressivi dei popoli, ai quali è possibile attingere ed ispirarsi, immedesimandosi in essi attraverso la mediazione corporea ed espressiva. E’possibile, in questo modo, rivivere e rielaborare personalmente i significati racchiusi in antiche (e nuove) coreografie e/o immagini e racconti, così da scoprire nuovi atteggiamenti e valori esistenziali ed avviarsi verso cambiamenti e/o apprendimenti possibili…
Capitolo II. Il simbolo come mediazione pedagogica
NACCARI Alba.G.A.
2012-01-01
Abstract
Il testo propone una visione organica della pedagogia della mediazione corporea ed espressiva ad indirizzo simbolico-antropologico e delle metodologie connesse. Se ne descrive il modello pedagogico (attraverso una lettura simbolica della corporeità), le strategie di progettazione, realizzazione e valutazione, (che si muovono nell’ambito del cosiddetto paradigma ecologico), In particolare, si mette in luce come la mediazione simbolico-antropologica possa essere una dimensione privilegiata per attivare le diverse componenti della persona nella sua complessità, nella considerazione della trama ancor più complessa di interazioni in cui è inserita. Essa può, dunque, consentire una vera e propria educazione olistica. Il simbolo, infatti, condensa in sé non solo significati, ma anche atteggiamenti esistenziali e valori, può suscitare emozioni ed immagini; esso collega, nello sterminato mondo delle forme archetipiche, micro e macrocosmo, ovvero realtà che appartengono all’essere umano e realtà che appartengono alle civiltà, alla natura, al cosmo. La ricchezza pedagogica del simbolo è presente nelle gestualità, nelle narrazioni e negli altri linguaggi espressivi dei popoli, ai quali è possibile attingere ed ispirarsi, immedesimandosi in essi attraverso la mediazione corporea ed espressiva. E’possibile, in questo modo, rivivere e rielaborare personalmente i significati racchiusi in antiche (e nuove) coreografie e/o immagini e racconti, così da scoprire nuovi atteggiamenti e valori esistenziali ed avviarsi verso cambiamenti e/o apprendimenti possibili…I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.