The contribution develops a number of useful elements to define a new pedagogical epistemology able to take account of the actual complexity of human being and having to be, within this theory and practice should complement and reflect circularly in respect of the whole of the person from an ecological perspective. An epistemic perspective, namely, able to consider each element as part of a broader context within a complex mechanism of actions, interrelationships and feedback. As in the complexity of the person, reason is in dynamic and dialectic relationship with everything that is not rational (affectivity, subjectivity, spirituality, existence, corporeality… ) and in the same way educational theory should interrelate circularly with the different aspects of educational practice, without claiming to determine it a priori, opening itself to an endless search for further symbolic mediations to talk of and therefore to read-describe events. Already several areas of contemporary science, western biomedicine for example (with psychosomatics), seem to be rediscovering the holistic nature of the human being and in this rediscovery there seems to be an opening to new possibilities for reflection and circularity between theory and therapeutic practices. Of course, all this includes ethics which has always seemed to be one of the issues that is most difficult to consider and discuss (also due to the emotional, cultural and spiritual aspects) within a epistemological framework, which should always be part of the complexity of educational issues (and of science in general) and, therefore, also of the epistemic system of pedagogy. But a theory-practice pedagogy able to correspond authentically to such complexity must move away from educational verbalism and intellectualism, to promote the recovery of an experiential educational dimension. Where experience is not something that is reproducible and quantifiable in a scientific experiment, but something unique, subjective, polyhedral and unrepeatable of the individual conscience in complex interaction with everything in which it is submerged/involved.

Il testo indaga sul rapporto tra teoria e prassi nella ricerca e nella pratica pedagogiche. Alla complessità dell’essere e del dover essere dell’umano dovrebbe corrispondere un altrettanto complessa pedagogia ed epistemologia pedagogica, in cui teoria e prassi si integrino e rispecchino circolarmente nel rispetto della globalità della persona. Si descrive, dunque, una nuova epistemologia pedagogica, che dovrebbe prospettare, nella circolarità e rispecchiamento tra teoria e prassi, una teoria che sappia farsi autenticamente mediazione simbolica e culturale dell’umano, senza vivisezionarlo, valorizzando la complessità e l’interrelazione dinamica di tutte le dimensioni che lo caratterizzano (razionalità, affettività, soggettività, spiritualità, esistenza, corporeità… senza indebite priorità); la prassi dal canto suo dovrebbe saper integrare nelle proprie metodologie modalità sempre più vicine alla globalità dell’umano ed ai vissuti poliedrici che lo caratterizzano, ivi compresi l’esperienza ed i vissuti corporeo-espressivi. Una pedagogia capace di prendersi cura della persona nella sua complessità e dinamismo, quindi, non può non considerare come determinanti l’interazione con le altre persone e l'interdipendenza con il mondo culturale e naturale, aprendosi così ad una prospettiva ecologica. Una prospettiva epistemica cioè, in grado di considerare ogni elemento come parte di un contesto più ampio in un complesso ingranaggio di azioni, interrelazioni e retroazioni. Dunque una prospettiva in grado innanzitutto di uscire "dalla miopia dei saperi separati"(Morin 1989) in grado di guardare la persona nella sua globalità, il mondo e la loro interazione come un tutto. Ma una pedagogia teorico-pratica in grado di corrispondere autenticamente ad una tale complessità deve uscire dal verbalismo e dall'intellettualismo educativo, per favorire anche il recupero di una dimensione educativa esperienziale.

Epistemologia pedagogica ed educazione globale della persona

NACCARI ALBA.G.A.
2006-01-01

Abstract

The contribution develops a number of useful elements to define a new pedagogical epistemology able to take account of the actual complexity of human being and having to be, within this theory and practice should complement and reflect circularly in respect of the whole of the person from an ecological perspective. An epistemic perspective, namely, able to consider each element as part of a broader context within a complex mechanism of actions, interrelationships and feedback. As in the complexity of the person, reason is in dynamic and dialectic relationship with everything that is not rational (affectivity, subjectivity, spirituality, existence, corporeality… ) and in the same way educational theory should interrelate circularly with the different aspects of educational practice, without claiming to determine it a priori, opening itself to an endless search for further symbolic mediations to talk of and therefore to read-describe events. Already several areas of contemporary science, western biomedicine for example (with psychosomatics), seem to be rediscovering the holistic nature of the human being and in this rediscovery there seems to be an opening to new possibilities for reflection and circularity between theory and therapeutic practices. Of course, all this includes ethics which has always seemed to be one of the issues that is most difficult to consider and discuss (also due to the emotional, cultural and spiritual aspects) within a epistemological framework, which should always be part of the complexity of educational issues (and of science in general) and, therefore, also of the epistemic system of pedagogy. But a theory-practice pedagogy able to correspond authentically to such complexity must move away from educational verbalism and intellectualism, to promote the recovery of an experiential educational dimension. Where experience is not something that is reproducible and quantifiable in a scientific experiment, but something unique, subjective, polyhedral and unrepeatable of the individual conscience in complex interaction with everything in which it is submerged/involved.
2006
Il testo indaga sul rapporto tra teoria e prassi nella ricerca e nella pratica pedagogiche. Alla complessità dell’essere e del dover essere dell’umano dovrebbe corrispondere un altrettanto complessa pedagogia ed epistemologia pedagogica, in cui teoria e prassi si integrino e rispecchino circolarmente nel rispetto della globalità della persona. Si descrive, dunque, una nuova epistemologia pedagogica, che dovrebbe prospettare, nella circolarità e rispecchiamento tra teoria e prassi, una teoria che sappia farsi autenticamente mediazione simbolica e culturale dell’umano, senza vivisezionarlo, valorizzando la complessità e l’interrelazione dinamica di tutte le dimensioni che lo caratterizzano (razionalità, affettività, soggettività, spiritualità, esistenza, corporeità… senza indebite priorità); la prassi dal canto suo dovrebbe saper integrare nelle proprie metodologie modalità sempre più vicine alla globalità dell’umano ed ai vissuti poliedrici che lo caratterizzano, ivi compresi l’esperienza ed i vissuti corporeo-espressivi. Una pedagogia capace di prendersi cura della persona nella sua complessità e dinamismo, quindi, non può non considerare come determinanti l’interazione con le altre persone e l'interdipendenza con il mondo culturale e naturale, aprendosi così ad una prospettiva ecologica. Una prospettiva epistemica cioè, in grado di considerare ogni elemento come parte di un contesto più ampio in un complesso ingranaggio di azioni, interrelazioni e retroazioni. Dunque una prospettiva in grado innanzitutto di uscire "dalla miopia dei saperi separati"(Morin 1989) in grado di guardare la persona nella sua globalità, il mondo e la loro interazione come un tutto. Ma una pedagogia teorico-pratica in grado di corrispondere autenticamente ad una tale complessità deve uscire dal verbalismo e dall'intellettualismo educativo, per favorire anche il recupero di una dimensione educativa esperienziale.
Epistemologia pedagogica, complessità, globalità della persona, esperienza
Epistemology, Pedagogy, Theory and Practice, Person, Subjective Experience, Science, Ethics
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14244/4360
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