Al pari dell’invecchiamento demografico, oggi l’urbanizzazione costituisce un trend strutturale crescente e trasversale che incide in termini sanitari ed epidemiologici sulla vita della città. Si pensi alle malattie non trasmissibili, come cancro e diabete, ma anche alle malattie infettive, tipiche delle zone più periferiche e degradate. La pandemia di Covid-19 è un esempio concreto: esplosa nei contesti urbani che, per morfologia e dinamica, ne hanno agevolato le possibilità di contagio. Lo stessp salto di specie (zoonosi) è stato possibile grazie all’interferenza degli uomini in un ecosistema animale, naturalmente chiuso, veicolato da strutture socio-demografiche e ecosistemi intra-urbani, che hanno favorito la rapida diffusione del virus senza precedenti per rapidità. La modifica della morfologia della città contemporanea che consegue alla progressiva ed imponente urbanizzazione ha condizionato l’organizzazione della vita cittadina e ha inciso su ulteriori fattori di rischio, tra cui l’esposizione all’inquinamento ambientale, la sicurezza stradale, gli incidenti domestici, la violenza e le patologie mentali prodotto dello stress e dell’isolamento. Ogni città presenta una specifica combinazione di fattori di rischio differenti, correlati alle altrettanto peculiari condizioni di vita che la caratterizzano. Ciò apre nuovi scenari di ripensamento dell’urbano in termini sanitari e di sostenibilità e lo fa in una prospettiva necessariamente integrata, multidimensionale, che possa rispondere alla complessità delle determinanti che vi partecipano.
IL VALORE MULTIDIMENSIONALE DELL'APPROCCIO DELL'URBAN HEALTH
LENZI F.R.;
2021-01-01
Abstract
Al pari dell’invecchiamento demografico, oggi l’urbanizzazione costituisce un trend strutturale crescente e trasversale che incide in termini sanitari ed epidemiologici sulla vita della città. Si pensi alle malattie non trasmissibili, come cancro e diabete, ma anche alle malattie infettive, tipiche delle zone più periferiche e degradate. La pandemia di Covid-19 è un esempio concreto: esplosa nei contesti urbani che, per morfologia e dinamica, ne hanno agevolato le possibilità di contagio. Lo stessp salto di specie (zoonosi) è stato possibile grazie all’interferenza degli uomini in un ecosistema animale, naturalmente chiuso, veicolato da strutture socio-demografiche e ecosistemi intra-urbani, che hanno favorito la rapida diffusione del virus senza precedenti per rapidità. La modifica della morfologia della città contemporanea che consegue alla progressiva ed imponente urbanizzazione ha condizionato l’organizzazione della vita cittadina e ha inciso su ulteriori fattori di rischio, tra cui l’esposizione all’inquinamento ambientale, la sicurezza stradale, gli incidenti domestici, la violenza e le patologie mentali prodotto dello stress e dell’isolamento. Ogni città presenta una specifica combinazione di fattori di rischio differenti, correlati alle altrettanto peculiari condizioni di vita che la caratterizzano. Ciò apre nuovi scenari di ripensamento dell’urbano in termini sanitari e di sostenibilità e lo fa in una prospettiva necessariamente integrata, multidimensionale, che possa rispondere alla complessità delle determinanti che vi partecipano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.