Anthony Giddens (1990) sostiene che la modernità sia un fenomeno ambivalente e, perché possa esser compreso, esso vada scomposto in tre differenti fattori: il ritmo del cambiamento, la portata del cambiamento e la natura delle istituzioni sociali. In questo movimento, la società si manifesta come l’insieme delle relazioni che abitano la modernità e, all’interno della società, l’alimentazione è il complesso di dinamiche che definisce la natura e le forme di quelle relazioni, ancor più della sessualità (Richards 1932, 1939). Il cibo dunque, non è solo un mezzo per la sopravvivenza e neanche solo un tratto culturale (Berendt 1998), né solamente una risultante dell’incontro tra la funzione culturale e dei fattori di natura biologica o fisica (Fischler 1990), bensì un ‘connotato sociale identitario’, un linguaggio nel quale la società trasferisce le proprie credenze, le istituzioni e le strutture. Esso orienta le scelte e i gusti in modo non universale (Lévy-Strauss 1958, 1964, 1965), bensì connotante (Douglas 1972, 1975, 1984), diacronico, progressivo (Goody 1982; Harris 1985). Va da sé che un aspetto che accomuna tutte le indagini sociologiche sul cibo è la connessione esistente esso e l’identità, tanto quella individuale che quella storica e collettiva. E ciò in numerosi sensi: la nutrizione e l’alimentazione, come atti culturali e sociali nascono dinamicamente (l’atto esperienziale) e sostanzialmente (l’ingestione di sostanza) come rituali di creazione e, insieme, di identificazione, “il tentativo, costante nella maggior parte delle culture, di padroneggiare il corpo e, attraverso di esso, lo spirito, l’intera persona e, dunque, l’identità” (Fishler 1990, 51). La transizione nutrizionale (Popkin 1993) assume pertanto un portato mastodontico e rivelatore di informazioni circa l’evoluzione delle identità individuali e condivise. Essa, specie nelle fasi più recenti, ha comportato tutta una serie di cambiamenti, avvenuti in maniera relativamente brusca, che hanno modificato il rapporto tra uomo e cibo.

Identità e cibo in transizione

LENZI F.R.
2017-01-01

Abstract

Anthony Giddens (1990) sostiene che la modernità sia un fenomeno ambivalente e, perché possa esser compreso, esso vada scomposto in tre differenti fattori: il ritmo del cambiamento, la portata del cambiamento e la natura delle istituzioni sociali. In questo movimento, la società si manifesta come l’insieme delle relazioni che abitano la modernità e, all’interno della società, l’alimentazione è il complesso di dinamiche che definisce la natura e le forme di quelle relazioni, ancor più della sessualità (Richards 1932, 1939). Il cibo dunque, non è solo un mezzo per la sopravvivenza e neanche solo un tratto culturale (Berendt 1998), né solamente una risultante dell’incontro tra la funzione culturale e dei fattori di natura biologica o fisica (Fischler 1990), bensì un ‘connotato sociale identitario’, un linguaggio nel quale la società trasferisce le proprie credenze, le istituzioni e le strutture. Esso orienta le scelte e i gusti in modo non universale (Lévy-Strauss 1958, 1964, 1965), bensì connotante (Douglas 1972, 1975, 1984), diacronico, progressivo (Goody 1982; Harris 1985). Va da sé che un aspetto che accomuna tutte le indagini sociologiche sul cibo è la connessione esistente esso e l’identità, tanto quella individuale che quella storica e collettiva. E ciò in numerosi sensi: la nutrizione e l’alimentazione, come atti culturali e sociali nascono dinamicamente (l’atto esperienziale) e sostanzialmente (l’ingestione di sostanza) come rituali di creazione e, insieme, di identificazione, “il tentativo, costante nella maggior parte delle culture, di padroneggiare il corpo e, attraverso di esso, lo spirito, l’intera persona e, dunque, l’identità” (Fishler 1990, 51). La transizione nutrizionale (Popkin 1993) assume pertanto un portato mastodontico e rivelatore di informazioni circa l’evoluzione delle identità individuali e condivise. Essa, specie nelle fasi più recenti, ha comportato tutta una serie di cambiamenti, avvenuti in maniera relativamente brusca, che hanno modificato il rapporto tra uomo e cibo.
2017
9788867128524
CIBO
IDENTITà
TRANSIZIONE
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14244/5286
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