Molti studiosi, storici e politologi ancor oggi si interrogano su quello che da molti viene definito il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica italiana: la compiutezza o meno della trasformazione del sistema politico del paese è motivo di accesi dibattiti e scontro di opinioni dal oltre un decennio. Possiamo rilevare a distanza di tempo che quell’intuizione sull’inevitabile crisi della democrazia italiana, quella che lo Scoppola definisce “democrazia dei partiti” , sembra confermata. Essa nasce nel dopoguerra come necessità, ma, come vedremo, ha insite nella sua struttura le ragioni che la porteranno al collasso. L’approdo ad una riforma incompiuta e limitata non è che l’aspetto di una più complessa incapacità del vecchio sistema di rinnovarsi seguendo il mutamento della società. La crisi darà un’accelerazione al processo di adeguamento della classe politica ai tempi, ma farà anche sollevare dubbi sulla natura stessa della democrazia, sulla sua effettiva bontà presente e passata ed infine sulla necessità, a detta di alcuni, di “ripartire da zero” per la costruzione di una “normalità democratica” ancora mai raggiunta.
Il passaggio “incompleto” dalla prima alla seconda repubblica. Dalla crisi del vecchio sistema partitico alle imperfezioni del nuovo (1945-1996)
LENZI F.R.
2012-01-01
Abstract
Molti studiosi, storici e politologi ancor oggi si interrogano su quello che da molti viene definito il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica italiana: la compiutezza o meno della trasformazione del sistema politico del paese è motivo di accesi dibattiti e scontro di opinioni dal oltre un decennio. Possiamo rilevare a distanza di tempo che quell’intuizione sull’inevitabile crisi della democrazia italiana, quella che lo Scoppola definisce “democrazia dei partiti” , sembra confermata. Essa nasce nel dopoguerra come necessità, ma, come vedremo, ha insite nella sua struttura le ragioni che la porteranno al collasso. L’approdo ad una riforma incompiuta e limitata non è che l’aspetto di una più complessa incapacità del vecchio sistema di rinnovarsi seguendo il mutamento della società. La crisi darà un’accelerazione al processo di adeguamento della classe politica ai tempi, ma farà anche sollevare dubbi sulla natura stessa della democrazia, sulla sua effettiva bontà presente e passata ed infine sulla necessità, a detta di alcuni, di “ripartire da zero” per la costruzione di una “normalità democratica” ancora mai raggiunta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.