Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), avendo come primo adempimento la compilazione del RAV (Rapporto di Auto-Valutazione) con una parte dedicata ai processi adottati per l’inclusione, mette in evidenza che il MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) indica come uno dei punti da considerare in un sistema di istruzione di qualità, il livello di inclusività di una scuola. È lo stesso MIUR che nella C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 “Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. – Indicazioni operative”, individua due strumenti strutturati (Progetto QUADIS e Index for inclusion) da poter adottare al fine di compiere, in ciascuna istituzione scolastica, la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola. La nascita del Progetto QUADIS, inizialmente ideato per rilevare la qualità dell’integrazione degli alunni con disabilità nella scuola di tutti, risale ai primi anni 2000. Successivamente, il gruppo di ricerca QUADIS ha ritenuto opportuno modificare e aggiornare lo strumento, come dichiarato nella sua presentazione del 2015, alla luce delle modifiche normative introdotte e in relazione alla prospettiva dei Disability Studies recentemente riscoperta anche in Italia. L’Index for inclusion è, fin dalla sua prima pubblicazione del 2002, frutto della visione dei Disability Studies a cui gli autori T. Booth e M. Ainscow appartengono e, grazie alla sua ampia divulgazione, ci consegna uno strumento di respiro internazionale. Aggiornato nel 2011, con l’introduzione di una parte dedicata alla progettazione del curricolo scolastico, risulta essere adeguato anche nel nostro contesto nazionale. Appare evidente che il Ministero, quando si tratta di compiere una valutazione del grado di inclusività della scuola, indica come funzionali strumenti che derivano da una stessa visione, ovvero quella dei Disability Studies, che vedono proprio nel contesto e nella sua organizzazione il cuore del concetto stesso di inclusione. Il contributo intende presentare i risultati dell’analisi della sezione 3A.3 “Inclusione e differenziazione” dei RAV dei 22 Istituti Comprensivi della provincia di Pistoia. In particolare è stato indagato quanto gli strumenti di rilevazione, monitoraggio e valutazione del grado di inclusività della scuola indicati dal MIUR, siano stati effettivamente adottati e quanto il nuovo paradigma dell’inclusione sia stato compreso e agito. Tra i risultati dell’analisi è emerso in particolare che solo un’Istituzione Scolastica ha utilizzato uno degli strumenti indicati, l’Index for inclusion, mentre la maggioranza degli istituti ha compilato la sezione del RAV senza utilizzare strumenti specifici o un’altra forma di autovalutazione, riportando esclusivamente dati quantitativi.
L'uso di strumenti strutturati per l'autovalutazione del livello di inclusività della scuola
Marianna Piccioli
2017-01-01
Abstract
Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), avendo come primo adempimento la compilazione del RAV (Rapporto di Auto-Valutazione) con una parte dedicata ai processi adottati per l’inclusione, mette in evidenza che il MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) indica come uno dei punti da considerare in un sistema di istruzione di qualità, il livello di inclusività di una scuola. È lo stesso MIUR che nella C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 “Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. – Indicazioni operative”, individua due strumenti strutturati (Progetto QUADIS e Index for inclusion) da poter adottare al fine di compiere, in ciascuna istituzione scolastica, la rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola. La nascita del Progetto QUADIS, inizialmente ideato per rilevare la qualità dell’integrazione degli alunni con disabilità nella scuola di tutti, risale ai primi anni 2000. Successivamente, il gruppo di ricerca QUADIS ha ritenuto opportuno modificare e aggiornare lo strumento, come dichiarato nella sua presentazione del 2015, alla luce delle modifiche normative introdotte e in relazione alla prospettiva dei Disability Studies recentemente riscoperta anche in Italia. L’Index for inclusion è, fin dalla sua prima pubblicazione del 2002, frutto della visione dei Disability Studies a cui gli autori T. Booth e M. Ainscow appartengono e, grazie alla sua ampia divulgazione, ci consegna uno strumento di respiro internazionale. Aggiornato nel 2011, con l’introduzione di una parte dedicata alla progettazione del curricolo scolastico, risulta essere adeguato anche nel nostro contesto nazionale. Appare evidente che il Ministero, quando si tratta di compiere una valutazione del grado di inclusività della scuola, indica come funzionali strumenti che derivano da una stessa visione, ovvero quella dei Disability Studies, che vedono proprio nel contesto e nella sua organizzazione il cuore del concetto stesso di inclusione. Il contributo intende presentare i risultati dell’analisi della sezione 3A.3 “Inclusione e differenziazione” dei RAV dei 22 Istituti Comprensivi della provincia di Pistoia. In particolare è stato indagato quanto gli strumenti di rilevazione, monitoraggio e valutazione del grado di inclusività della scuola indicati dal MIUR, siano stati effettivamente adottati e quanto il nuovo paradigma dell’inclusione sia stato compreso e agito. Tra i risultati dell’analisi è emerso in particolare che solo un’Istituzione Scolastica ha utilizzato uno degli strumenti indicati, l’Index for inclusion, mentre la maggioranza degli istituti ha compilato la sezione del RAV senza utilizzare strumenti specifici o un’altra forma di autovalutazione, riportando esclusivamente dati quantitativi.File | Dimensione | Formato | |
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