Sport, education and values: a critical concept map Abstract The main aim of our article is to demonstrate that from an ethical and educational point of view, the concept of sport is similar to the Greek concept of phármakon, a word whose meanings ranges from “poison” to “remedy”, “antidote” and “cure”. Sport is a phármakon because it can be “good” or “bad” and its being “good” or “bad” depends upon the context within is interpreted (and promoted). This means that the meanings of sport can never be attributed a priori but in the here and now of its context. Therefore sport is not, in itself, a positive nor a negative concept, but can be positive or negative depending upon the context of its interpretation and of its being put into practice. Sport is always an ambivalent and ambiguous concept which always implies some risks (both physical and moral) for the person, her/his own life and body. This is the reason why sport pedagogy highlights not just the importance of educating people to be responsible in sport, taking notice of all the risks and benefits this practice always implies, but also the need for helping the persons to decide, after a careful and critical evaluation, if being engaged in sport is “good” or “bad” (we could say “poisonous” or “remedial”) for them and their existence and life experience as human beings. Sport is a neutral concept from an ethical point of view and its values are the result of a cultural and social elaboration. Using the critical contribution of sport pedagogy, in this article we will reflect on and rethink in a new way some of the main values considered absolute and fundamental in sport’s ethical and educational structure. Sport as a human phenomenon and educational problem characterized by the presence of values, norms, behaviors and rules that involves the action of human beings who interact and communicate “in” and “by” the game can be red in light of a critical and postmodern pedagogy inspired by the so called “weak thought”. The purpose of this study is not only to draw a concept map of sport and its values – deconstructing them – in contemporary culture but also to undertake a critical and pedagogical reflection on the limits of the concept of sport proposed by the western tradition and to lay the foundations for a new model of education for the sports of the future.

Abstract Sport, educazione e valori: una mappa concettuale critica L’obiettivo principale del nostro articolo è quello di dimostrare che, da un punto di vista etico ed educativo, il concetto di sport è simile al concetto greco di phármakon, una parola il cui significato varia da “veleno” a “rimedio”, da “antidoto” a “cura”. Lo sport è un phármakon perché può essere un “bene” o un “male”; ed il suo essere l’uno o l’altro dipende sempre dal contesto all’interno del quale viene interpretato (e promosso). Ciò vuol dire che i significati dello sport non possono mai essere attribuiti a priori, ma dal qui ed ora del suo contesto. Pertanto lo sport non è, di per sé, un concetto positivo e neppure negativo, ma può essere positivo o negativo a seconda del contesto della sua interpretazione e della sua messa in pratica. Lo sport è sempre un concetto ambivalente e ambiguo, che comporta sempre un rischio (fisico e morale) per la persona, la sua vita ed il suo corpo. Questo è il motivo per cui la pedagogia dello sport non solo mette in luce l’importanza di educare le persone ad essere responsabili nello sport, acquistando consapevolezza di tutti i rischi ed i benefici che questa pratica comporta sempre, ma anche la necessità di aiutare le persone a decidere, dopo una attenta valutazione critica, se praticare lo sport è un bene o un male per loro, la loro esistenza ed esperienza di vita come esseri umani. Lo sport è un concetto neutro dal punto di vista etico ed i suoi valori sono il risultato di una elaborazione culturale e sociale. Utilizzando il contributo critico della pedagogia dello sport, in questo articolo si cercherà di riflettere e ripensare in modo nuovo alcuni dei principali valori considerati assoluti e fondamentali nella struttura etica ed educativa dello sport. Lo sport, in quanto fenomeno umano e problema educativo caratterizzato dalla presenza di valori, norme, comportamenti e regole che coinvolge l’agire degli esseri umani che interagiscono e comunicano “in” e “con” il gioco, può essere letto alla luce di una pedagogia critica e postmoderna ispirata al cosiddetto “pensiero debole”. Lo scopo di questo articolo è quello di avviare una riflessione critica e pedagogica sui limiti del concetto di sport proposto dalla tradizione occidentale e di porre le basi per un nuovo modello di educazione per lo sport del futuro.

Sport, educazione e valori: una mappa concettuale critica

Isidori E
2013-01-01

Abstract

Sport, education and values: a critical concept map Abstract The main aim of our article is to demonstrate that from an ethical and educational point of view, the concept of sport is similar to the Greek concept of phármakon, a word whose meanings ranges from “poison” to “remedy”, “antidote” and “cure”. Sport is a phármakon because it can be “good” or “bad” and its being “good” or “bad” depends upon the context within is interpreted (and promoted). This means that the meanings of sport can never be attributed a priori but in the here and now of its context. Therefore sport is not, in itself, a positive nor a negative concept, but can be positive or negative depending upon the context of its interpretation and of its being put into practice. Sport is always an ambivalent and ambiguous concept which always implies some risks (both physical and moral) for the person, her/his own life and body. This is the reason why sport pedagogy highlights not just the importance of educating people to be responsible in sport, taking notice of all the risks and benefits this practice always implies, but also the need for helping the persons to decide, after a careful and critical evaluation, if being engaged in sport is “good” or “bad” (we could say “poisonous” or “remedial”) for them and their existence and life experience as human beings. Sport is a neutral concept from an ethical point of view and its values are the result of a cultural and social elaboration. Using the critical contribution of sport pedagogy, in this article we will reflect on and rethink in a new way some of the main values considered absolute and fundamental in sport’s ethical and educational structure. Sport as a human phenomenon and educational problem characterized by the presence of values, norms, behaviors and rules that involves the action of human beings who interact and communicate “in” and “by” the game can be red in light of a critical and postmodern pedagogy inspired by the so called “weak thought”. The purpose of this study is not only to draw a concept map of sport and its values – deconstructing them – in contemporary culture but also to undertake a critical and pedagogical reflection on the limits of the concept of sport proposed by the western tradition and to lay the foundations for a new model of education for the sports of the future.
2013
Abstract Sport, educazione e valori: una mappa concettuale critica L’obiettivo principale del nostro articolo è quello di dimostrare che, da un punto di vista etico ed educativo, il concetto di sport è simile al concetto greco di phármakon, una parola il cui significato varia da “veleno” a “rimedio”, da “antidoto” a “cura”. Lo sport è un phármakon perché può essere un “bene” o un “male”; ed il suo essere l’uno o l’altro dipende sempre dal contesto all’interno del quale viene interpretato (e promosso). Ciò vuol dire che i significati dello sport non possono mai essere attribuiti a priori, ma dal qui ed ora del suo contesto. Pertanto lo sport non è, di per sé, un concetto positivo e neppure negativo, ma può essere positivo o negativo a seconda del contesto della sua interpretazione e della sua messa in pratica. Lo sport è sempre un concetto ambivalente e ambiguo, che comporta sempre un rischio (fisico e morale) per la persona, la sua vita ed il suo corpo. Questo è il motivo per cui la pedagogia dello sport non solo mette in luce l’importanza di educare le persone ad essere responsabili nello sport, acquistando consapevolezza di tutti i rischi ed i benefici che questa pratica comporta sempre, ma anche la necessità di aiutare le persone a decidere, dopo una attenta valutazione critica, se praticare lo sport è un bene o un male per loro, la loro esistenza ed esperienza di vita come esseri umani. Lo sport è un concetto neutro dal punto di vista etico ed i suoi valori sono il risultato di una elaborazione culturale e sociale. Utilizzando il contributo critico della pedagogia dello sport, in questo articolo si cercherà di riflettere e ripensare in modo nuovo alcuni dei principali valori considerati assoluti e fondamentali nella struttura etica ed educativa dello sport. Lo sport, in quanto fenomeno umano e problema educativo caratterizzato dalla presenza di valori, norme, comportamenti e regole che coinvolge l’agire degli esseri umani che interagiscono e comunicano “in” e “con” il gioco, può essere letto alla luce di una pedagogia critica e postmoderna ispirata al cosiddetto “pensiero debole”. Lo scopo di questo articolo è quello di avviare una riflessione critica e pedagogica sui limiti del concetto di sport proposto dalla tradizione occidentale e di porre le basi per un nuovo modello di educazione per lo sport del futuro.
sport, pedagogy, education, ethics, deconstruction
sport, pedagogia, educazione, etica, decostruzione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14244/4097
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