Lo scopo del presente articolo è quello di procedere, utilizzando un approccio filosofico decostruzionista, ad una disamina dello sport come oggetto filosofico, mostrandone le contraddizioni interne, i paradossi e le aporie che lo caratterizzano in quanto concetto educativo-culturale e fenomeno sociale. L’analisi si svilupperà riflettendo su tre temi tipici del dibattito decostruzionista: quello del phármakon, dell’identità e dell’ospitalità, tema quest’ultimo tipico anche del pensiero debole che presenta forti interconnessioni con il pensiero decostruzionista e postmoderno. Lo studio, che utilizzerà il tipico approccio teoretico-prassico della filosofia dell’educazione, evidenzierà sia i meccanismi concettuali che talvolta impediscono allo sport di essere pensato come pratica realmente educativa ed in grado di generare l’inclusione sociale, sia quelli che invece ne permettono la teorizzazione e l’implementazione in questa prospettiva. Lo studio si concluderà mostrando come per concepire realmente lo sport nella prospettiva di un autentico strumento educativo e di miglioramento della vita sociale sia necessaria una vera e propria rivoluzione etica e culturale della nostra società. Lo sport, infatti, in quanto sottosistema della società, rappresenta lo specchio dei valori di quest’ultima e non solo ne incarna i difetti, le contraddizioni ma anche le sue buone prassi. Questa rivoluzione deve necessariamente passare attraverso l’educazione; soltanto così, infatti, sarà possibile costruire quella società nuova, fondata sulla paidéia sportiva, che De Coubertin sognava per l’umanità futura.

Lo sport come filosofia educativa e sociale: una prospettiva decostruzionista

Isidori E
2013-01-01

Abstract

Lo scopo del presente articolo è quello di procedere, utilizzando un approccio filosofico decostruzionista, ad una disamina dello sport come oggetto filosofico, mostrandone le contraddizioni interne, i paradossi e le aporie che lo caratterizzano in quanto concetto educativo-culturale e fenomeno sociale. L’analisi si svilupperà riflettendo su tre temi tipici del dibattito decostruzionista: quello del phármakon, dell’identità e dell’ospitalità, tema quest’ultimo tipico anche del pensiero debole che presenta forti interconnessioni con il pensiero decostruzionista e postmoderno. Lo studio, che utilizzerà il tipico approccio teoretico-prassico della filosofia dell’educazione, evidenzierà sia i meccanismi concettuali che talvolta impediscono allo sport di essere pensato come pratica realmente educativa ed in grado di generare l’inclusione sociale, sia quelli che invece ne permettono la teorizzazione e l’implementazione in questa prospettiva. Lo studio si concluderà mostrando come per concepire realmente lo sport nella prospettiva di un autentico strumento educativo e di miglioramento della vita sociale sia necessaria una vera e propria rivoluzione etica e culturale della nostra società. Lo sport, infatti, in quanto sottosistema della società, rappresenta lo specchio dei valori di quest’ultima e non solo ne incarna i difetti, le contraddizioni ma anche le sue buone prassi. Questa rivoluzione deve necessariamente passare attraverso l’educazione; soltanto così, infatti, sarà possibile costruire quella società nuova, fondata sulla paidéia sportiva, che De Coubertin sognava per l’umanità futura.
2013
Sport, filosofia sociale, etica, educazione, decostruzione
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Isidori articolo m@gm@.pdf

accesso aperto

Licenza: Creative commons
Dimensione 391.15 kB
Formato Adobe PDF
391.15 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14244/4152
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
social impact