The starting point of the article will be an analysis of the adjec tive “collateral” (from the late Latin collateralis, understood not only as “something that is beside” but also as “what accompanies us”, “is related to”, “is connected to” and “has a common origin” –meanings that we also find in the Greek terms plaghios and synghenes–) conducted through a deconstructive approach. In times of deep crisis such as that caused by a planetary pan demic, the article highlights how to enjoy the fullness of life is nec essary an aesthetic education conceived inseparably from the emo tional and moral ones.Also, the article will show how the fruition of authentic beauty in human beings is intimately connected with death, time and eros. The latter represent conceptual categories intimately connected and “collateral” (because they have a common origin and always appear “side by side”), and in them lies the possibility of an au thentic enjoyment of existence and its beauty. It is death that gives value to life, and it is always death that is at the very origin of the creation of all human values.The possibility of giving value and enjoying the whole meaning of life lies in the acceptance of the inevitability of time passing and the end of existence. However, it is not a matter of a simple Nie-Educare al collaterale: per una pedagogia dell’evento 3tzschean amor fati, of the ability to develop resilient mental and psy chological structures in the face of adversity and pain of life or to embrace the stereotyped pedagogies of death or resilience. This means to conceive a new pedagogical paradigm that overcomes the concept of “negative” as something deniable and depressing and prospect a new education to life. This education is always receptive and not passive in the face of a negative, painful, or adverse event. In the tyche prospected by the event, this education is capable of finding the eidos of an ethical, aesthetic, and moral education un derstood as openness to life and the endless possibility of the fru ition of its beauty in everyday life.The essay will conclude with the definition of the pedagogical principles of what can be called the “collateral education” that can be found in the “pedagogy of the event” and its hermeneutic and deconstructive methodology applicable in different educational contexts.

Partendo da un’analisi dell’aggettivo “collaterale” (dal latino tardo collateralis, inteso non solo come “ciò che sta a fianco” ma anche come “ciò che ci accompagna”, “è parente”, “è collegato a” e “ha una comune origine” – significati che ritroviamo anche nei termini greci plaghios e synghenes – attraverso un approccio tipica mente decostruttivo, il saggio metterà in evidenza come, in tempi di crisi profonda come quella causata da una pandemia planetaria, per fruire della pienezza della vita sia necessaria un’educazione estetica concepita in modo inseparabile da quella emotiva e morale.Nel saggio verrà mostrato come la fruizione dell’autentica bel lezza negli esseri umani sia intimamente connessa con la morte, il tempo e l’eros. Queste ultime rappresentano categorie concettuali intimamente collegate tra di loro e “collaterali” (perché hanno una comune origine e si presentano sempre “fianco a fianco”) e in esse risiede la possibilità di una fruizione autentica dell’esistenza e della sua bellezza. È la morte ciò che dà valore alla vita ed è la morte aessere all’origine della creazione di tutti i valori dell’umano.La possibilità di dare valore e godere dei pieni significati della vita risiede, pertanto, nell’accettazione dell’ineluttabilità del tempo che passa e della fine dell’esistenza. Non si tratta, però, di un sem plice amor fati nietzscheanamente inteso, della capacità di sviluppare strutture psichiche e mentali resilienti nei confronti delle avversità e dei dolori della vita, o di abbracciare le trite pedagogie della morte Educare al collaterale: per una pedagogia dell’evento 2o della resilienza. Si tratta di concepire un nuovo paradigma peda gogico che superi il concetto di “negativo” come qualcosa di nega bile e deprimente e prospetti una nuova educazione alla vita che sia sempre ricettiva e non passiva di fronte a un evento negativo, do loroso o avverso, così da ritrovare, nella tyche prospettata dall’evento, l’eidos di una educazione etica, estetica e morale intesa come apertura alla vita e alla continua possibilità della fruizione della sua bellezza nella quotidianità.Il saggio si concluderà con la definizione dei principi pedago gici di quella che può essere definita l’“educazione al collaterale” che può trovare nella “pedagogia dell’evento” e nella sua metodo logia ermeneutica e decostruttiva le linee guida per la sua applicazione nei diversi contesti educativi.

Educare al collaterale. Per una pedagogia dell'evento

Isidori E
2021-01-01

Abstract

The starting point of the article will be an analysis of the adjec tive “collateral” (from the late Latin collateralis, understood not only as “something that is beside” but also as “what accompanies us”, “is related to”, “is connected to” and “has a common origin” –meanings that we also find in the Greek terms plaghios and synghenes–) conducted through a deconstructive approach. In times of deep crisis such as that caused by a planetary pan demic, the article highlights how to enjoy the fullness of life is nec essary an aesthetic education conceived inseparably from the emo tional and moral ones.Also, the article will show how the fruition of authentic beauty in human beings is intimately connected with death, time and eros. The latter represent conceptual categories intimately connected and “collateral” (because they have a common origin and always appear “side by side”), and in them lies the possibility of an au thentic enjoyment of existence and its beauty. It is death that gives value to life, and it is always death that is at the very origin of the creation of all human values.The possibility of giving value and enjoying the whole meaning of life lies in the acceptance of the inevitability of time passing and the end of existence. However, it is not a matter of a simple Nie-Educare al collaterale: per una pedagogia dell’evento 3tzschean amor fati, of the ability to develop resilient mental and psy chological structures in the face of adversity and pain of life or to embrace the stereotyped pedagogies of death or resilience. This means to conceive a new pedagogical paradigm that overcomes the concept of “negative” as something deniable and depressing and prospect a new education to life. This education is always receptive and not passive in the face of a negative, painful, or adverse event. In the tyche prospected by the event, this education is capable of finding the eidos of an ethical, aesthetic, and moral education un derstood as openness to life and the endless possibility of the fru ition of its beauty in everyday life.The essay will conclude with the definition of the pedagogical principles of what can be called the “collateral education” that can be found in the “pedagogy of the event” and its hermeneutic and deconstructive methodology applicable in different educational contexts.
2021
Partendo da un’analisi dell’aggettivo “collaterale” (dal latino tardo collateralis, inteso non solo come “ciò che sta a fianco” ma anche come “ciò che ci accompagna”, “è parente”, “è collegato a” e “ha una comune origine” – significati che ritroviamo anche nei termini greci plaghios e synghenes – attraverso un approccio tipica mente decostruttivo, il saggio metterà in evidenza come, in tempi di crisi profonda come quella causata da una pandemia planetaria, per fruire della pienezza della vita sia necessaria un’educazione estetica concepita in modo inseparabile da quella emotiva e morale.Nel saggio verrà mostrato come la fruizione dell’autentica bel lezza negli esseri umani sia intimamente connessa con la morte, il tempo e l’eros. Queste ultime rappresentano categorie concettuali intimamente collegate tra di loro e “collaterali” (perché hanno una comune origine e si presentano sempre “fianco a fianco”) e in esse risiede la possibilità di una fruizione autentica dell’esistenza e della sua bellezza. È la morte ciò che dà valore alla vita ed è la morte aessere all’origine della creazione di tutti i valori dell’umano.La possibilità di dare valore e godere dei pieni significati della vita risiede, pertanto, nell’accettazione dell’ineluttabilità del tempo che passa e della fine dell’esistenza. Non si tratta, però, di un sem plice amor fati nietzscheanamente inteso, della capacità di sviluppare strutture psichiche e mentali resilienti nei confronti delle avversità e dei dolori della vita, o di abbracciare le trite pedagogie della morte Educare al collaterale: per una pedagogia dell’evento 2o della resilienza. Si tratta di concepire un nuovo paradigma peda gogico che superi il concetto di “negativo” come qualcosa di nega bile e deprimente e prospetti una nuova educazione alla vita che sia sempre ricettiva e non passiva di fronte a un evento negativo, do loroso o avverso, così da ritrovare, nella tyche prospettata dall’evento, l’eidos di una educazione etica, estetica e morale intesa come apertura alla vita e alla continua possibilità della fruizione della sua bellezza nella quotidianità.Il saggio si concluderà con la definizione dei principi pedago gici di quella che può essere definita l’“educazione al collaterale” che può trovare nella “pedagogia dell’evento” e nella sua metodo logia ermeneutica e decostruttiva le linee guida per la sua applicazione nei diversi contesti educativi.
pedagogia, collaterale, bellezza, educazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14244/4172
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